Month: September 2016
Diego Gabutti, Italia Oggi
Dostoevskij indovinò le derive della rivoluzione. Marx invece era convinto che i terroristi russi avrebbero portato la democrazia
Per essere uno che non intendeva «prescrivere ricette […] per l’osteria dell’avvenire», come ci ricorda Marcello Musto in un saggio dedicato ai suoi ultimi anni, Karl Marx finì per prestare la sua zazzera (un Che Guevara molto in anticipo sui tempi) a chi, senza preoccuparsi delle controindicazioni, non fece che prescrivere ricette per l’osteria dell’avvenire a intere nazioni.
Chiunque abbia letto Marx senza passare attraverso gl’interpreti, ciascuno dei quali se lo è rigirato come voleva, sa benissimo che Marx, noto ai contemporanei come Red Terror Doctor, non somigliava granché all’immagine che, negli ultimi centocinquant’anni, ne è stata tramandata dai marxisti di tutte le scuole, molte delle quali si sono combattute (e spesso sterminate) a vicenda. Marx, che evidentemente sentiva arrivare la tempesta, avendola anticipata (nel suo piccolo) anche un po’, si dichiarò pubblicamente «non marxista». Ben detto, ma ci voleva altro. C’era la sua barba, dopotutto, per non parlare della sua redingote male in arnese da vecchio bohémien, sulle bandiere dei partiti socialisti e comunisti. C’era lui, Karl Marx in posa per la fotografia, nella galleria dei ritratti di maestri del proletariato che la peggior feccia ideologica del XX secolo portò spericolatamente in corteo dal 1917 fino all’altro ieri. Lui ed Engels, lui e Lenin, lui e Stalin, lui e il Presidente Mao. Era Marx – l’autore del Manifesto, della Questione ebraica e del Capitale – a controfirmare le ricette da osteria dell’avvenire che tutti quei Conducator e segretari generali prescrivevano ai popoli, altrettante medicine che giravano peggio dei vaccini secondo Beppe Grillo.
Negli ultimi, immerso in letture antropologiche, incapace di metter mano al secondo volume del Capitale, intorno al quale ormai si gingillava da tre lustri, a Marx toccarono onori e disgrazie. Era considerato un grand’uomo dalle opposizioni operaie sia in Europa che nelle Americhe; il Manifesto che lui ed Engels avevano scritto nel 1848 era diventato la Bibbia del proletariato militante; i capi dei nascenti partiti socialisti facevano la fila davanti alla porta della sua casa londinese, il cui affitto era pagato da Engels. Aveva anche parecchi nemici, naturalmente: gli anarchici (che erano passati dalla parte di Mikhail Bakunin, l’altra rock star del movimento operaio internazionale) e la polizia inglese (ma era simpatico, sembra, alla Regina Vittoria, dalla quale ebbe forse un invito per il tè). Insieme agli onori, le disgrazie: la morte della moglie, Jenny von Westphalen, e della figlia Jenny (che si chiamava come la madre e che, come lei, morì di tumore). Marx sopravvisse di poco all’una e all’altra. Nemmeno la matematica, con la quale si dilettava da quando gli studi economici non gli davano più la soddisfazione d’un tempo, potè consolarlo. Anche la sua salute declinava da tempo. Aveva cercato conforto e bel tempo in Algeria, ma invano. Col tempo, la sua fama si appannò, e allo scoppio della Grande guerra i «marxisti», tra i quali lui non si sarebbe annoverato, erano quasi scomparsi, a parte piccole minoranze, come i bolscevichi e i menscevichi russi. Marx e le sue teorie tornarono in hit parade con la rivoluzione russa, che trasformò il marxismo in una religione, e fece della sua guerra al modo di produzione capitalistico una jihad.
Gli ultimi anni di Marx furono anche quelli in cui questo campione del proletariato industriale s’incapricciò della proprietà comune agricola russa e del terrorismo populista. Definì le imprese dei terroristi russi «una fiaba». Erano gli stessi anni in cui Dostoesvskij metteva in guardia il mondo dal nichilismo di cui proprio il populismo armato dei terroristi russi era l’avanguardia. Dostoevskij indovinò le derive della rivoluzione; Marx, convinto che i terroristi avrebbero portato la democrazia in Russia, sbagliò anche questa previsione, come tutte le altre.
William A. Pelz, Labor Studies Journal
In many parts of the industrialized world, workers have spent decades, if not longer, focused narrowly on their own unique situations.
Trade unions have encouraged or reflected this attitude concerning themselves with the threats to “their” members, with little concern for the rest of the working class. Solidarity has often been seen as a practice limited, at best, to those within the same nation. “Buy American” has superseded the old campaign to “look for the Union Label.” In short, nationalism has chipped away at worker solidarity and any vision of workers being part of a (united) class.
But as globalization and dramatic changes in the world economy make workers rethink the tactics and assumptions of the late twentieth century, the emphasis on national solidarity over class solidarity may be changing. Those with an awareness of the international dimension of class conflict might strengthen these insights by looking at the past. This book provides a wonderful collection of documents, many in English for the first time, from the International Working Men’s Association (IWMA), one of the first organizations to campaign for global labor solidarity. Usually portrayed as little more than a sounding board for Marx’s ideas, this organization lasted just over a decade from its formation in 1864. Despite a short life span, the ideas raised within the organization (not just by big names like Bakunin or Marx) helped provide an alternative worldview to the developing labor movement in Western Europe and the United States. While this expertly edited volume doubtlessly has appeal to historians, those in labor studies may be surprised to find that debates from a century and half ago can echo as if from last week.
Although this book contains many classic works by Karl Marx, such as writings on the Paris Commune, it is works from those authors commonly unknown to history that will most surprise the reader. Consider the 1872 demands of the “Central Section of Working Women of Geneva.” In these documents, the women ask that all future agreements within a trade give women the same wages and rights as men doing the same work. In a pre-Internet world, this organization not only advocated for the equal treatment of women workers but also served as a vital information center that circulated information on wage disputes and work actions with an eye to actively discouraging strike breaking and building cross-border solidarity.
Nor did the IWMA limit itself to only immediate “bread-and-butter” issues. It played an important role in organizing support for the North during the American Civil War and convinced labor support to tilt the balance against British intervention on behalf of the Confederacy. Issues like Polish independence and the oppression of the Irish people were also addressed while rejecting the racial stereotypes common in the nineteenth century. Numerous documents show the IWMA’s rejection of war, something most members saw as a tactic used by rulers without regard to the human cost paid by the common people.
Workers Unite! The International 150 Years Later is a valuable resource that does more than recount the past. It provides ideas that, although from the past, may and must be pondered for those worried about the future of labor. Although technology has changed, and with it workers’ lifestyles, the basic conflicts faced by the working class are the same as they were a century and half ago. This publication will give contemporary readers a fresh look at the issues facing workers of the past so that they may glean some insight into our future.
Il Capitale di Karl Marx
Il Capitale di Karl Marx (Talk)
Marx, la critica preveggente
Professor musto, partiamo dall’attualità di marx. perchè recuperare il suo pensiero, e soprattutto: di cosa parliamo quando ci rivolgiamo ancora alle sue opere per capire il presente, di un fantasma che ci inquieta, di una presenza ingombrante, di un tesoro da disseppellire.
Del ritorno a Marx per la sua attenta e preveggente analisi del modo di produzione capitalistico si è parlato molto, in seguito all’ultima crisi del capitalismo scoppiata nel 2008. É stato soprattutto per questa ragione che, in Nord America e in molti paesi europei, sono riapparsi corsi universitari e conferenze internazionali a lui dedicati o che i suoi testi sono rispuntati sugli scaffali delle librerie. Lo scenario politico, seguito all’implosione dell’Unione Sovietica, aveva precedentemente contribuito a liberare la figura di Marx dal simbolo di baluardo dell’apparato statale, affibbiatogli dai bolscevichi russi.
Anche la ricerca sulla sua opera, abbandonata dopo il 1989, è ripresa in modo significativo, producendo, talvolta, risultati rilevanti ed innovativi. In Germania, ad esempio, negli ultimi anni, sono stati pubblicati diversi manoscritti marxiani precedentemente inediti. Queste nuove acquisizioni testuali hanno contribuito a modificare il profilo di Marx, a renderlo più nitido e veritiero. Tutt’altro che eurocentrico, economicista e assorbito dal solo conflitto di classe – come è stato spesso, erroneamente, raffigurato.
Mettere in luce questo Marx, e mostrarne le significative differenze rispetto a tanti critici che non lo hanno mai letto o a diversi presunti seguaci, è stato l’obiettivo che ha animato il mio lavoro più recente, L’ultimo Marx 1881-1883 (Donzelli 2016), nel quale ho affrontato uno dei periodi meno esplorati della sua biografia intellettuale.
Cosa recuperare del suo pensiero?
Ritengo che il recupero del pensiero politico di Marx – non soltanto la sua critica del capitalismo, dunque – sia di enorme importanza. É vero che egli dichiarò che tra i suoi interessi non vi fu mai quello di “prescrivere ricette per l’osteria dell’avvenire”, ovvero di enunciare dogmaticamente un sistema socialista. Tuttavia, esistono sue numerose e rilevanti considerazioni in proposito. Esse sono rintracciabili in tre ambiti: 1) nelle critiche alle idee ritenute teoricamente sbagliate, o politicamente fuorvianti, dei socialisti a lui contemporanei; 2) negli scritti dettati dalla necessità di fornire, alle organizzazioni della classe proletaria del suo tempo, indicazioni piu concrete sul profilo della società per la quale esse stavano lottando; e 3) in Il capitale e nei suoi numerosi manoscritti preparatori. Furono proprio le osservazioni critiche sul capitalismo, infatti, a generare le migliori riflessioni sulla società comunista.
Un attento studio delle considerazioni sul socialismo, presenti negli interventi menzionati, permette di distinguere la concezione di Marx da quelle dei regimi che, nel XX secolo, dichiarando di agire in suo nome, perpetrarono, invece, numerosi crimini ed efferatezze. In tal modo, è possibile ricollocare il progetto politico marxiano nell’orizzonte che gli spetta: la lotta per l’emancipazione di quella che Saint Simon definì “la classe più povera e laboriosa”.
Le osservazioni di Marx sul comunismo non vanno considerate come un modello al quale attenersi, né, tantomeno, quali le soluzioni che Marx avrebbe pensato di applicare, indifferentemente, in luoghi e tempi diversi. Tuttavia, esse costituiscono un cospicuo e preziosissimo tesoro teorico ancora utile per la sinistra, soprattutto se si considera l’assenza di serie analisi su cosa e perché non ha funzionato dei socialismi del XX secolo.
Marxismo e totalitarismo. Si gioca qui, forse, lo snodo che rende il pensiero di marx ancora per molti impopolare e “sorpassato”?
Credo che occorra distinguere con attenzione tra Marx e alcuni “marxismi”. Al primo non è imputabile alcuna contiguità con il totalitarismo. Se si leggono gli scritti di Marx si scoprirà il valore fondamentale che aveva, nella sua teoria, quello che egli definì in Il capitale il “principio fondamentale” del comunismo: il “pieno e libero sviluppo di ogni individuo”. Questo è Marx. É il pensatore dell’autogoverno della comunità, di un’associazione di donne e uomini che convivono, liberamente uniti, in società. Si tratta di un aspetto essenziale della sua concezione, che va riscattato al più presto dalla sinistra. Fin quando la bandiera della “libertà” rimarrà surrettiziamente nelle mani delle destre, le forze progressiste resteranno inchiodate alle sconfitte del passato.
Oltre Marx, vorrei dire che anche quando si parla del marxismo novecentesco, sarebbe errato assimilare questa imponente e variegata esperienza politica – come purtroppo è accaduto nel panorama culturale italiano degli ultimi 25 anni – con le pagine più buie del “socialismo reale”. Per caso Antonio Gramsci, Rosa Luxemburg o Walter Benjamin, per citare solo alcuni nomi, possono essere accusati di simpatie dittatoriali? In realtà sono stati rivoluzionari e pensatori che hanno combattuto il totalitarismo. Quante altre tradizioni politiche possono vantare figure di eguale prestigio?
è d’accordo sul fatto che, proprio sull’onda di macherey, marx sia attualissimo perchè svela che la “produttività” del soggetto non consiste solo nei rapporti di lavoro dentro la fabbrica ma in una più allargata economia delle forze, che lo vuole flessibile, colonizzato nei tempi di vita, assoggettato, orientato da norme che non distingue più come tali?
Si e sono diversi gli autori che sostengono che nei nostri giorni l’analisi di Marx sia addirittura più attuale che al suo tempo. Quando egli lavorava a Il capitale, il modo di produzione borghese era sviluppato in Inghilterra e in pochi altri centri industriali, mentre oggi è un vero sistema mondo, che si estende dalla Patagonia alla Cina. Inoltre, esso invade e condiziona, in senso negativo, tutti gli aspetti dell’esistenza umana, non solo le ore durante le quali era una volta confinata l’attività lavorativa. Infine, attraverso la sua voracità, sta rapidamente distruggendo l’ambiente (altro tema ampiamente trattato da Marx) e mettendo a rischio il pianeta. Il ritorno a Marx significa anche la necessità di interrogare il maggiore esponente del pensiero socialista sulle alternative di sistema alla società nella quale viviamo.
La “rivoluzione permanente” del capitalismo è la grande scoperta di marx. Chi è oggi il garante dell’emancipazione?
Utilizzando Marx, direi che vi è un unico vero garante dell’emancipazione: la partecipazione diretta delle masse. Non è, infatti, un caso che uno dei punti principali da lui inseriti negli statuti della Prima Internazionale reciti che “l’emancipazione della classe operaia deve essere opera dei lavoratori stessi”. La storia ha mostrato che leader carismatici e politburo, che pretendono di agire in nome del popolo, si sono quasi sempre dimostrati scorciatoie molto pericolose.
Carmine Castoro, L’Unità
La vena fatalista nelle idee di Marx
È un bel ritratto di un uomo eccezionale al tramonto della sua vita, quello che Marcello Musto ci offre nel libro L’ultimo Marx (Donzelli, pp. 148, e 24), apprezzabile soprattutto per l’intreccio fra l’attività intellettuale del protagonista e il versante umano, denso purtroppo di terribili dolori, in quel biennio 1881-83, per l’autore del Capitale.
Lascia tuttavia perplessi il modo in cui l’autore descrive un Marx del tutto immune dalla «trappola del determinismo economico», nella quale sarebbero invece caduti in pieno i suoi seguaci e «presunti continuatori», verso i quali Musto è assai aspro. Di certo il filosofo di Treviri mantenne desta fino all’ultimo la sua formidabile curiosità, che lo portò a studiare l’antropologia e le comunità agricole russe. Era lontano da ogni rigido schematismo e ben consapevole della necessità di valutare con attenzione le specificità storiche di ogni Paese. Ma proprio alcuni testi citati da Musto confermano che Marx riteneva di aver definito una «visione scientifica dell’inevitabile disgregazione dell’ordine sociale dominante», basata sull’idea che il capitalismo stesse creando «condizioni materiali di produzione, che esse soltanto possono costituire la base reale d’una forma superiore di società». Non troviamo qui una buona dose di determinismo? Più avanti Musto rimprovera a Marx di aver usato in un brano l’aggettivo «fatale», che però evidentemente rifletteva la sua valutazione dei fatti. Va poi considerato che l’autore del Capitale non volle mai essere un filosofo puro, ma l’ispiratore di un movimento politico. Ed è evidente che, per arrivare con efficacia alle masse, il suo pensiero doveva essere presentato in forma semplificata, con l’accento sulla certezza dell’avvento del socialismo. Del resto proprio il marxismo più segnato dal determinismo economico, la socialdemocrazia riformista, ha prodotto i frutti migliori per le classi lavoratrici, mentre quello più sbilanciato sul versante volontarista e rivoluzionario, il comunismo leninista, ha causato immani disastri.
论马克思异化概念
一、导论
异化是 世纪最为重要并被广泛讨论的主题之一,卡尔•马克思 的理论在讨论中起到了关键的作用。然而与人们能够设想的相反,概 念自身并没有顺延发展下去,并且包含马克思关于异化反思未知文献 的出版确定了理论转换和传播的重要历史时刻。
在过去几个世纪中,这一术语的意义发生了多次变化。在神学话 语中,它指的是人与神之间的距离;在社会契约论中,它指的是个体最 初自由的丧失;在英国政治经济学中,它指的是财产所有权的转换。第 一个关于异化的系统哲学阐释出现在黑格尔的著作中,他的《精神现 象学》(1807年)采用了术语“Entäusserung”(字面意义上的自我外化 或抛弃)和“Entfremdung”(疏离)以表示精神在客观现实的领域中变 成了它自身以外的事物。在黑格尔主义左派的著作以及在路德维希• 费尔巴哈《基督教的本质》(1841年)的宗教异化理论中,这个问题仍 然占据重要地位,即人将自己的本质投射在虚构的神之上——对于这 一概念的发展做出了巨大的贡献。异化随后从哲学反思中消失了,并 且在19世纪下半叶主要思想家中并没有人给予其高度重视。即使在 马克思有生之年出版的著作中也很少使用这一术语;而在第二国际 (1889—1914年)的马克思主义中,这一术语则完全缺失。
然而,在这期间有一些思想家发展了那些后来与异化有关联的概 念。埃米尔•涂尔干在他的《社会分工论》(1893年)和《自杀论》(1897 年)中引入了“anomie”(失范)这一术语,指的是一系列通过规范保障的 社会凝集力随着劳动分工的重大扩展进入到危机的现象。与生产过程 中巨大变化相伴生的社会趋势也以德国社会学家的思想为基础:格奥尔 格•齐美尔,在《货币哲学》(1900年)中对社会制度之于个体的支配力 量和人际关系日益增长的非人格性给予了极大的关注;而马克斯•韦伯 在《经济与社会》中(1922年)详述了社会中的“官僚化“和人际关系之间 的“理性计算“现象,认为它们是资本主义的本质。但是,这些作者认为他 们正在描述的是不可阻挡的趋势,他们的反思往往为改善现有社会和政治 秩序的愿望所导向,而旨在以一种不同的社会和政治秩序加以替代。
二、异化的再发现
异化理论的再发现要归功于格奥尔格•卢卡奇。他在《历史与阶级意识》(1923年)中参考了马克思《资本论》(1867年)中的某些篇 章–––¬–特别是“商品拜物教“(der Fetischcharakter der Ware )这一部 分–––¬–并引用了“物化”(Verdinglichung, Versachlichung)这一术语以描 述劳动活动作为某种与人类相对的客观和独立的事物,通过外部自治 法则支配他们的现象。然而由于他将物化设想为一个结构的给定,所 以在实质上卢卡奇的理论仍然与黑格尔的理论相似。许久之后,法文 版[1]的面世在学生和左翼活动者中间产生了广泛的共鸣,卢卡奇决定 将其与一个相当长的自我批判前言放在一起再版(1967),其中他解释 了“在《历史与阶级意识》中将物化等同于异化是对黑格尔的追随”[2]。
另一位在20世纪20年代关注这个主题的作者是伊萨克•鲁宾。 他在《马克思价值理论论文集》中论证商品拜物教理论是“马克思整个 经济体系的基础,特别是其价值理论的基础”[3]。在这位俄国作者看 来,社会关系的物化是“商品一资本主义经济的真正事实”[4]。它所涉 及的生产关系之“’物化’并不仅仅是’神秘化’或幻灭。这是当代社会 经济结构的特征之一……拜物教不仅是社会意识现象,也是社会存在 现象”[5]。
尽管我们可以考虑到相对于著作被撰写的时代,这些洞察是有先 见之明的,但是鲁宾的作品并没有促进对异化理论的进一步了解。在 西方,从1972年被译为英文(以及从英文被译为其它语言)起,人们才 开始接受它。
导致异化概念普及这一最终变革的决定性事件是青年马克思之前 未发表的文本——《1844年经济学哲学手稿》于1932年面世。它很快 成为20世纪被最广泛翻译、流传和讨论的哲学著作之一,揭示了在马 克思经济思想(政治经济学的发现)形成的重要时期对于异化理论所 发挥的核心作用。[6] 随着他对异化劳动的分类(entfremdete Arbeit) [7], 马克思不仅将异化问题从哲学的、宗教的和政治的领域扩展到物质生 产的经济领域,而且他也论述了经济领域对于理解和克服发生在其它 领域的异化的重要性。在此过程中,异化被作为一种现象而呈现,通过 这种现象劳动产品与作为“某种外在的,某种独立于生产者的权力”的 劳动相对立。对于马克思:
……工人在他的产品中的外化(Enatusserung),不仅意味着他 的劳动成为对象,成为外部的存在,而且意味着他的劳动作为一种 与他相异的东西不依赖于他而在之外存在,并成为同他对立的独 立的力量;意味着他给予对象的生命是作为敌对的和相异的东西 同他相对立。[8]
与这一普遍定义相并行地,马克思列举了资本主义社会中劳动者 被异化的四种方式:(1)人同自己的劳动产品相异化,他的劳动产品已 经成为“统治了他的异化对象”;(2)在他的劳动活动中异化,他将这种 劳动活动视为“对自身的直接反对”,似乎这种活动“并不属于他”;[9] (3)同人的类本质相异化,这种类本质被转换为“使类同人相异化”;以 及(4)人同人相异化,并且也适用于对他人的劳动和劳动对象的 关系。[10]
与黑格尔相反,马克思认为异化并不同样与对象化相关联,而是与 经济精确形式中的特定现象相关联:即雇佣劳动以及劳动产品向与生 产者相对立的对象的转变。这两个对立面之间的政治差异是巨大的。 鉴于黑格尔将异化作为劳动的本体论显现而呈现,马克思将其设想为 生产特定的、资本主义的、时代的特征,并且认为只有通过“将社会从 私有财产中解放出来”才有可能对其加以克服。[11] 在包含对詹姆斯• 穆勒《政治经济学原理》摘录的笔记本中他提出同样的观点:
我的劳动将是自由的生命表现,因此是生活的乐趣。在私有 制的前提下,它是生命的外化,因为我劳动是为了生存,为了得到 生活资料。我的劳动不是我的生命。因此,我在劳动中肯定了自 己的个人生命,从而也就肯定了我的个性的特点。劳动是我真正 的、活动的财产。在私有制的前提下,我的个性同我自己外化到这 种程度,以致这种活动为我所痛恨,它对我来说是一种痛苦,更正 确地说,知识活动的假象。因此,劳动在这里也仅仅是一种被迫的 活动,它加在我身上仅仅是由于外在的、偶然的需要,而不是由于 内在的必然的需要。[12]
因此,即使在这些片段中以及有些疑虑的早期著作中,马克思讨论的往往是与历史观的异化,而不是与自然观的异化。
三、异化的非马克思主义概念
然而在确立历史的、本体论的异化概念之前,时光流逝。20世纪 早期,许多作者都将它作为人类存在的普遍现象加以对待。例如,在 《存在与时间》中,马丁 •海德格尔以一种纯粹的哲学术语处理它。他 的异化现象学使用的范畴是“沉沦”(Veifallen):即此在(此在一本体 论地构成了人的存在)在周围世界的不真实和因循守旧中丧失自身的 趋势。对于海德格尔来说,“向世界的沉沦意味着此在和他人彼此存 在于一起的同化,迄今为止,后者是由闲言、好奇和两可所引导 的”——是某些与作为马克思理论关注中心的工厂工人状况完全不同 的事物。此外,海德格尔并不将“沉沦”作为一个“或许,在人类文明更 高阶段可以去除自身的、坏的和糟糕的存在论属性,”而是将其作为一 种本体论特性,“一种在世的存在方式”[13]。
与海德格尔不同,赫伯特•马尔库塞非常了解马克思的著作。他同 样认为异化等同于对象化,但并不等同于其在生产的资本主义关系中的 显现。他于1933年的发表论文中,讨论了“劳动的压抑性质”[14]不能够 被仅仅归因于“劳动表现中的特定条件,以及劳动的社会技术结构”[15],而应该被认为是其基本特征之一:
劳动中,劳动者总是“与事物相联系”:无论是站在机器旁边 的人,还是制定技术计划的人,关心的是组织措施,研究科学问题, 指导人们等等。在他的活动中,它允许自身被事物所指导,支配自 身并遵循其法则,即使当他支配他的对象时 在每一种情况下 他并没有“同自身在一起”……他与“超出其自身的他者”在一 起 即使当其正在将其自身自由的假定生活加以实现之时。人 存在的外在化和异化……在原则上是无止境的。[16]
对于马尔库塞来说,存在着一种属于“人类存在纯粹本质”[17]的 “劳动活动最初的消极”。因此,异化的批判成为一种一般意义上的技 术和劳动批判,并且当人们在生产活动中能够拥有否定它们的自由时, 才认为它的更迭可能在起作用:“在一个接一个的抛球中,玩家在对象 化上而不是在技术劳动的最强大成就上获得了无限的人类自由。”[18]
在《爱欲与文明》(1955) 中,马尔库塞与马克思的概念有着同样显 著的差异,他所探讨的是只有通过劳动废除以及对力比多和其在社会 关系中的作用加以肯定才可以实现人类的解放。不仅仅根据雇佣劳 动,还包括普遍意义上的劳动,他摒弃了基于共同所有权的社会通过生 产的方式克服异化的任何可能性,即:
……为他们[人口中的绝大多数]并没有控制的机器而工作, 机器作为独立的力量运行,如果个体想要活下去,那么他们就必须 服从于机器。劳动越是专业化分工就会变得越疏离……他们…… 在异化中……劳动[在]满足感的缺乏中[以及在]快乐原则的否定中。[19]
人们应该反抗的基本规范那些是由社会强加的“绩效原则”。对 此,在马尔库塞的眼中,
在性和文明之间的冲突.以这种支配的方式被加以展开。在绩 效原则的规则之下,肉体和灵魂被变为异化劳动的工具;仅仅当他 们放弃人类有机体主要的并且是渴望的力比多的主体一客体自由 时,他们才可以充当这样的工具……人作为异化的工作工具…… 而存在。[20]
因此,即使物质生产被公平而合理地组织,“它也从未能成为自由 和满足的王国……是在劳动之外的范畴定义自由和成就的范畴”[21]。 马尔库塞的抉择是放弃对马克思而言重要的普罗米修斯的神话而向狄 奥尼索斯的视角靠拢:“爱欲的解放”[22]。与弗洛伊德曾经在《文明及 其不满》(1929年)中所坚持的社会非压抑性组织将承担自人类关系中 所获得的文明层面的危险倒退的后果这一观点相反,马尔库塞设想,如 果在为人类服务中本能的解放发生在技术发达的“自由社会”[23],它不 仅将对进步的发展有利,也将创造出“新的、持久的劳动关系“[24]. 但是 他关于新社会如何实现的预示还是相当模糊与理想化的。总而言之, 他最终所反对的是技术统治,因此他的异化批判不是直接反对资本主 义生产关系,而是他对于社会变迁的反思是如此乐观以至于在那些为 系统进行辩护的主体中将工人阶级包含了进去。
法兰克福学派的两位主要人物,马克斯•霍克海默与希奥多•阿 多尔诺,也发展了通过大众媒体对需求的入侵性社会控制和操纵而产 生的广义上的异化理论。在《否定辩证法》(1944年)中,他们讨论了 “技术理性本身即统治理性。这是社会的强制属性与其自身的分 离”[25]。这意味着,在当代资本主义中,即使是闲暇时光,劳动之外的自 由时间范畴也被吸收到了共识繁殖机制。
第二次世界大战之后,异化概念在精神分析中也找到了其自身发 展的方向。那些从弗洛伊德理论开始着手的人们被迫在自然和文明之 间进行选择,也就是说为了享受文明的保障,人们必须放弃他们的冲 动。[26]一些心理学家将异化与由于选择冲突而在某些个体身上产生的 精神疾病相关联,从而将这整个宏大的异化问题消解为只是主观现象。
从精神分析内部论述异化最多的作者是埃里希•弗洛姆。与他的 大多数同事不同,他从未将其临床表现与资本主义历史情境相分离;的 确,在《健全社会》(1955)和《马克思论人》(1961)中,他试图使用这一 概念在心理分析和马克思主义之间架起一座桥梁。然而,弗洛姆同样 总是主要强调主体性,并且将异化概念概括为“个体作为疏离而经验 自身的经验模式”[27],仍然在过分狭隘地关注个体。此外,对于马克思 概念的描述他仅仅以《1844年经济学哲学手稿》为基础,由此也表现出 了他对马克思思想中异化劳动的特异性和中心性缺乏深层次的理解。 这一缺陷妨碍了弗洛姆给予(在劳动过程中的以及与劳动生产相关的 劳动者的)客体异化应有的关注并导致他在他们对潜在结构关系的忽 视中提出了显得有些虚伪的论点。
马克思认为工人阶级是最为异化的阶级……[他]并没有预 见到情况已经发展到了异化已经成为绝大多数人命运的程度…… 如果有什么区别的话,那就是在今天,书记员、售货员、经理人甚至 比熟练的体力劳动者更为异化。后者的功能始终取决于诸如技 能、可靠性这些个人品质的表现,他并没有被迫出卖他的“品质”、 他的笑容以及他的立场。[28]
非马克思主义异化的主要理论之一与让-保罗•萨特和法国存在 主义哲学家们有关。的确,在20世纪40年代,以战争的恐惧以及接踵 而至的精神危机为特征的异化现象(部分是受到了亚历山大•科耶夫 的新黑格尔主义的影响 [29]),不仅在哲学而且在叙事文学上都被反复引 用。然而,这个概念又一次比在马克思的思想中变得更为泛化。与社 会中弥漫的不满相等同,它成为人类个体性、经验世界与不可逾越的人 类命运之间的裂缝。毫无疑问,存在主义哲学家们并没有提出异化的 社会起源,而是将其看作不可避免地与所有的“真实性”(苏联经验的 失败支持了这样的观点)以及人类差异性紧密相关。在1955年,让• 玻利特(Jean Hippolyte)在这个趋向中最重要的著作之一中提出:
[异化]似乎并不是如马克思所理解的那样,可以化约为在资 本主义之下人的异化概念。后者仅仅是人类自我意识更为普遍问 题的特殊情况,这一自我意识能够仅仅以一个其构建的词,在另一 个其认识的并且为其偶然否认的自我中认识自身,而并不能够将 自身想象为一个孤独的“我思”(cogito)。但是这一通过他者自我 发现的方式,这一对象化,总是或多或少的异化,在自我丧失的同 时又自我发现。因此,对象化和异化是不可分离的,并且他们的联 合简直正是在那个历史运动中被观察到的辩证张力的表现。[30]
马克思促进了一个有关人类压迫的批判,其自身以反对资本主义 生产关系为基础。存在主义者所追随的则是另一条轨迹,他们试图吸 收那些他们认为马克思著作中对他们自身路径有用的部分,在仅有的 哲学讨论中缺乏具体的历史批判。[31]
四、对马克思关于异化早期著作的讨论
在法国进行的那些有关异化的争论往往借鉴马克思的理论。然 而,他们所指涉的常常只是《1844年经济学哲学手稿》;甚至连卢卡奇 用以构建他物化理论的《资本论》部分都没有被考虑进去。此外, <1844年经济学哲学手稿》中的一些句子被断章取义并转化为煽情的 语录,从而对完全不同的“新马克思主义”之存在进行所谓的证明,批 评家们将其对哲学的蕴含以及对经济决定论的摆脱归因于《资本论》 (往往还没有阅读它)。法国的存在主义者们再一次以《1844年经济学 哲学手稿》为文本基础着重强调了自我异化(Selbstentfremdung)的概 念,也就是说,劳动者同人类种群的异化同与其自身一样的其它人的异 化——这一马克思在其早期著作中所讨论的现象却总是与客观异化相 关联。
同样明显的错误出现在战后政治理论的领军人物——汉娜•阿伦 特身上。在《人的境况》(1958年)中,她围绕着《1844年经济学哲学手 稿》对马克思的异化概念进行了自己的描述,即使那时离析到只剩马 克思所提到类型的其中之一:主观异化。这使她得以声称:
……侵占(expropriation)与世界异化相吻合,并且在现代,开 始通过某些阶层人口同世界的异化,强烈反对剧中所有演员的意 图。……世界异化,并不是马克思所思考的自我异化,而是现代的 印记。[32]
她对马克思成熟时期作品缺乏了解的证据在于,她承认马克思 “并不是完全没有意识到资本主义经济中世界异化的涵义”。 她只提 到在他极早期新闻作品中的一些言论,《关于林木盗窃法的辩论》 (1842年),并没有提到在《资本论》及其预备手稿中那些更为重要的 记录。她令人惊奇的结论是:“这样偶然的想法在他的著作中起到了 次要的作用,依然坚定地植根于现代的极端主观主义。”[33] 在马克思对 资本主义社会的分析中,他在何处以及是如何使“自我异化”优先化, 这些在阿伦特的作品中一直都是从未阐明的谜。
20世纪60年代,在对马克思著作更为广泛的解释中,《1844年经 济学哲学手稿》中的异化理论成为主要的争论焦点。对明确区分“青 年马克思”和“成熟马克思”存在争论——任意和武断的相反意见既被 那些倾向于早期著作的人们所赞同,也获得了那些认为《资本论》的马 克思才是真正马克思的人们(在他们之中有阿尔都塞和俄国学者)的 赞同。鉴于前者认为在《1844年经济学哲学手稿》中的异化理论才是 马克思社会批判最为重要的部分,后者常常表现出一种名副其实的 “异化恐惧症”,并试图首先淡化其相关性;[34] 或者,当这一策略不再可 能时,异化的整个主题作为马克思后来所放弃的“年少的轻狂,黑格尔 主义的残渣”[35] 被取消。在前一阵营的学者反驳认为《1844年经济学 哲学手稿》是由一个刚刚开始进行其主要研究的26岁年轻人所写就 的。但是那些后一阵营的学者始终拒绝承认马克思异化理论的重要 性,即便新文本的出版清楚地表明了他从未丧失在这方面的兴趣,并且 异化理论在他一生工作的主要阶段占据了重要地位。
正如大多数所做的那样,对《1844年经济学哲学手稿》中异化理论 是马克思思想的中心主题的争论本身就是明显的错误,以至于证明了 对他作品的无知。[36] 另一方面,由于异化文本的出版,马克思再一次在 世界哲学文献中成为最常被讨论和引用的作者。此时,苏联对这整个 主题以及与之相关争论的沉默,为在那个国度工具性地使用他的著作 提供了显著例证。由于苏联彻底漠视异化的存在及其相关话题,任何 与这个问题相关的文本都被加以怀疑对待。正如昂利.列斐伏尔所表 述的那样,“在苏联,异化可以也必须不再是一个问题。从上级的命令 来讲,从国家的原因来讲,这一概念不得不消失。”[37] 因此,直到20世纪 70年代,在“社会主义阵营”中鲜有学者关注这些问题。
许多知名的西方学者也在淡化现象的复杂性。例如,吕西安•戈 德曼认为在这个时代的社会经济条件中克服异化是可能的,并且在他 《辩证法的研究》(1959)中讨论了它将在纯粹的计划影响下减弱或是 消失。“物化,”他写道,“实际上是一种与计划的缺失以及市场生产紧 密联系的现象”;东方的苏联社会主义和西方的凯恩斯主义政策都导 致了“第一种情况在于物化的消除,第二种情况在于其逐步的削弱。”[38] 历史已经证明了他的预言不完善。
五、异化理论不可抗拒的魅力
20世纪60年代异化理论开始真正风行一时,全世界出版了数以 千计的相关书籍和文章。这简直就是异化的时代。不同政治背景和学 科的作者将其原因归结为商品化、过度专门化、规范缺失、官僚化、因循 守旧、消费主义、在新技术中丧失自我意识,甚至自我隔离、缺乏情感、 社会和民族边缘化以及环境污染。
异化的概念看上去完美地表达了时代精神,并且确实在资本主义 社会批判中,成为反苏联哲学马克思主义和在天主教世界中最民主和 进步潮流的汇集之地。然而,这个概念的流行及其不加鉴别地使用造 成了深刻的术语歧义。[39]短短几年间,异化成了从权利到人类忧愁无 所不包的虚假公式一罗万象以至于产生了其永远不可能被修正的 信仰。[40]
居伊•德波的《景观社会》1967年首次出版之后,很快就成为一代 造反学生反抗系统的宣言,异化理论与非物质生产批判衔接起来。以 霍克海默和阿多尔诺的理论为基础,对社会秩序一致的制造已经波及 到了娱乐产业,德波认为非劳动范畴不再被认为与生产活动相分离:
鉴于在资本主义积累的原始阶段“政治经济学仅仅将工人作 为无产者”,这些无产者只需要被分配维持他们自身劳动力的必 要物质资料,从未考虑到“休闲和人性”的他,一旦商品丰富到了 需要额外协作的水平,这样一种统治阶级的视角将被修正。一旦 他的工作时间结束,工人将会突然从他所受到的通过组织的方方 面面和生产的监督所清晰暗示的全面蔑视中获得救赎,并且发现 自己似乎在他所谓的消费者角色中被作为成年人礼貌对待。在这 一点上商品的人道主义照顾到了工人的“休闲和人性”仅仅是因 为政治经济学现在能够也必须支配这些范畴。[41]
那么对于德波来说,鉴于经济之于社会生活的支配最初采取了 “存在到占有的退化”形式,在“现阶段”则是“从占有到显现的总体转 换”。[42] 这一观念引导他将景观世界作为分析的中心:“景观的社会功 能是异化的具体生产,”[43] 通过这一现象“商品的拜物教……最终实 现。”[44] 在这些条件中,异化宣称自己已经成为一个令人兴奋的个体经 验,引导人们去消费并“与占支配地位的影像产生共鸣”的新鸦片,带 他们远离自身的愿望和真实的存在:
景观是一个舞台,在这个舞台上,商品在全面殖民化的社会生 活中获得成功……现代经济生产广泛而强烈地扩展了其独裁统 治。……随着“第二次工业革命”异化消费与异化生产一样已经 成为大众的*责。[45]
紧接着德波而来的是让•鲍德里亚,他在批判性阐释成熟资本主 义所衍生社会变化的过程中也使用了异化概念。在《消费社会》 (1970)中,他远离了马克思主义对生产中心性的聚焦,将消费界定为 现代社会的基本因素。在“消费的时代”,广告和民意调查创造了虚假 需求和大众舆论,因此也是“极端异化的时代”.
商品逻辑已经普遍化并且在今天不仅统治了劳动过程与物质 生产,也统治了整个文化、,性以及人际关系,甚至包括幻想和个体 驱动力……每一件事物都是景观化的,或者换句话说,每一件事物 都被唤起、激发以及精心编排成图像、符号、可消费的模式。[46]
然而,鲍德里亚的政治结论是相当混乱并且悲观的。面对大规模 的社会动乱,他认为“ 1968年五月风暴”已经落入了 “通过他们恶魔般 的价值观使对象物化和过度消费”的陷阱之中;并且将“所有有关’异 化,的争论和所有对流行和反艺术的嘲弄力量“作为一种纯粹的“游戏 部分的控诉,是至关重要的幻景,是一个使预言完满的反预言。”[47] 比起 马克思将工人阶级作为改造世界的社会参照点,现在已经与之相距甚 远了,他以一种弥赛亚的恳求结束了他的著作,正如它的转瞬即逝一样 它是泛化的:“我们应该期待正如毁坏了这白色弥撒的’1968年五月风 暴,一样不可预见又必然的暴力入侵与突然瓦解。,,[48]
六、北美社会学中的异化理论
20世纪50年代,异化概念已经成为北美社会学的新词汇,但是通往 这一主题的方法却与那个时候欧洲所盛行的方法大相径庭。主流社会学 将异化作为个体人类的问题加以对待,并且所探求的解决方法集中在个体 能力对现存秩序的适应之上,而不是以改变社会的集体实践为中心。
这里也一样,在一个清晰而又为大家所共享的概念成形之前存在着 漫长的不确定时期。一些作者将异化作为普遍内在于人类状态的一种 肯定现象,一种表现创造力的方式。另一个普遍的观点是,它源起于个 体与社会的裂隙;[49] 例如,西摩•梅尔曼 (Seymour Melman) 将异化溯源 到决策制定和执行之间的分裂,并认为它同样也影响到工人与管理者。[50]《异化的尺度》(1957) 一文在《美国社会学评论》上开启了对概念 的争辩,格温•奈特勒(Gwynn Nettler)试图将民意调查作为建立定义的 方式。但是与工作条件调查苛刻的劳工运动传统形成鲜明对比的是,他 的问卷看上去似乎从麦卡锡主义的教义中而不是从科学研究中汲取了 更多灵感。[51] 实际上他认为异化与美国保守主义原则的拒斥相等同:“对 家庭主义不欢迎和反对态度的一致性维护,大众媒体和大众品味,时事动 态、国民教育、传^踪教以及生活的目的观点、民族主义和选举过程。”[52]
梅尔文•塞曼(Melvin Seeman)《异化含义》(1959) 一文的发表在 概念严密性上改变了美国社会学的整体形象,这篇文章很快就成为这 一领域中所有学者的必要参考。他列举了异化的五个主要类型:权力 缺乏、意义丧失(即个人无法理解其所参与事件的意义)、规范缺失、社 会孤立和自我疏离。[53] 这表明了他也是以一种基本主观的视角来着手 分析或对现象加以阐释。罗伯特•布劳纳(Robert Blauner),虽然他丰 富的研究引导他在《异化与自由>(1964)中探求导致“渗透于所有工业 社会中大型组织和非个人官僚机构雇佣”[54] 的原因,但他同样将异化定 义为“由社会安排特定类型所造成的个人经验的性质。”[55]
美国社会学普遍将异化视为一个与工业生产系统、资本主义以及 社会主义相关,并主要对人类意识产生影响的问题。[56] 这一方式的重 大转变最终趋于没落,甚至被排斥,那种决定异化的历史一社会因素分 析产生了一种过度心理化的后果,它将异化作为在个体层面可以治愈 的个体病理性症状而不是作为社会问题加以对待。[57] 然而,马克思主 义传统的异化概念已经为一些资本主义生产模式的最尖锐批评做出贡 献,在社会学领域中对这一概念的制度化已经将异化分解为对社会规 范的个体失调现象。以同样的方式,在哲学上,今天这一概念所拥有的 批判维度已经让位给了虚幻的中立立场。[58]
这一显著变化的另一重影响是概念的理论枯竭。异化从与人类的 劳动活动、社会和知识存在相关联的复杂现象变成了根据学术研究专 门化所划分的部分范畴。[59] 美国社会学者认为这种方法论的选择能够 让他们将异化研究从任何政治涵义中解放出来并赋予其科学客观性。 但实际上,由于对隐藏在解放意识形态化和价值中立旗号背后主导价 值观和社会秩序的支持,这样一种政治“转向”有着明显的意识形态 内涵。
因此,在马克思主义和美国社会学异化概念之间的差异并不穷尽 于前者是政治的而后者是科学的。更确切地说,马克思主义理论家是 反对美国社会霸权价值观的倡导者,而美国社会学者所维护的是现存 社会秩序的价值观,并巧妙地将其装扮成人类社会的永恒价值。[60] 在 美国的学术背景之下,异化概念经历了一场名副其实的歪曲,并因社会 阶级的卫护者反对其长久以来的导向而宣告终结。[61]
七、《资本论》及其准备手稿中的异化
马克思自己的著作在应对这种情况的努力中起到了重要作用。对 《1844年经济学哲学手稿》的初始关注在新文本出版之后有了转变的 趋向,从而使他思想的发展更准确地重建成为可能。
在19世纪40年代的后半程,马克思不再经常使用“异化”这一术 语了;最主要的例外是他与恩格斯合著的第一本书,《神圣家族》 (1845),其中出现了一些反对布鲁诺和埃德加•鲍威尔的论战,以及 在《德意志意识形态)(1845-6)中的一篇文章,也是与恩格斯合写的。
一旦他放弃了《德意志意识形态》中所发表的想法,他就又回到了《雇 佣劳动与资本》中的异化理论。该书是以他1847年为布鲁塞尔德意志 工人协会演说为基础的文章合集,但是这一术语本身并没有出现在其 中,因为对于他的目标受众来讲这是过于抽象的一环。他在这些文本 中写道,雇佣劳动并没有进入工人“自身的生命活动”而是代表了 “他 生命的牺牲。”劳动力是一种工人们“为了生存”而被迫出卖的商品,并 且“他的活动的产物也就不[是]他的活动的目的”[62]:
一个工人在昼夜中,有12小时在织布、纺纱、钻孔、研磨、建 筑、挖掘、打石子、搬运重物等等,他能不能认为这12小时的织布、 纺纱、钻孔、研磨、建筑、挖掘、打石子是他的生活的表现,是他的生 活呢?恰恰相反,对于他来说。在这种活动停止以后,当他坐在饭 桌旁,站在酒店柜台前,睡在床上的时候,生活才算开始,在他看 来,12小时劳动的意义并不在于织布、纺纱、钻孔等等,而在于这 是挣钱的方法,挣钱使他能吃饭、喝酒、睡觉。如果说蚕儿吐丝做 茧是为了维持自己的生存,那么它就可算是一个真正的雇佣工 人了。[63]
直到19世纪50年代后期,马克思的著作再没有更多地提及到异 化理论了。随着1848年革命的失败,他被迫流离辗转来到伦敦;一到 那里,他就致力于政治经济学的研究,除了一个与历史主题相关的作 品,[64] 并没有出版其他书籍。然而当他又再一次写到经济时,在《政治 经济学批判大纲》(作为《大纲》[Grundrhse-]更为人所知)中,他不止一 次使用了 “异化”这一术语□这个文本在许多方面令人回想起了《1844 年经济学哲学手稿》的分析,尽管在大英图书馆近10年的研究让马克 思对它们的认识更加深刻:
活动的社会性质,正如产品的社会形式和个人对生产的参与, 在这里表现为对于个人是异己的东西,物的东西;不是表现为个人 的相互关系,而是表现为他们从属于这样一些关系,这些关系不是 以个人为转移而存在的,并且是由毫不相干的个人互相的利害冲 突而产生的。活•动和产品的普遍交换已成为每一单个人的生存条 件,这种普遍交换,他们的相互联系,表现为对他们本身来说是异 己的、独立的东西,表现为一种物。在交换价值上,人的社会关系 转化为物的社会关系;人的能力转化为物的能力。[65]
因此在《大纲》中对异化的描述充满了对经济范畴的更多理解和 更为深刻的社会分析。其在异化和交换价值之间建立的关联是它重要 的一面,并且也是关于现代社会这一现象最为耀眼的篇章之一,马克思 将异化与资本和“活的劳动力”之间的对立相联系:
活劳动的客观条件对于作为主体存在的活劳动能力来说,表 现为分离的、独立的价值……活劳动能力的客观条件作为与活劳 动能力相对立的独立存在,作为不同于活劳动能力并且与之相对 立而独立的主体的客观性而成为前提;因此,这些客观条件的再生 产和它们的价值增值,即它们的扩大,同时就是这些条件作为与劳 动能力无关的并与之相对立而独立于他人的主体的财富所进行的 再生产和新生产。再生产和新生产出来的,不仅是活劳动的这些客 观条件的存在,而且是这些条件作为独立的价值,即属于他人的主 体的价值,而同这种活劳动能力相对立的存在。劳动的客观条件取 得了与活劳动能力相对立的主体的存在——从资本变成资本家。[66]
《大纲》并不是马克思成熟时期的以叙述异化为特征的唯一文本。 在其写就的五年之后,“直接生产过程的结果”——也就是在所周知的《资本论》,第一卷:第一篇,第六章(未发表)(1863-4)——将异化的 经济和政治分析更为紧密地结合在一起。“资本主义之于工人的统 治,”马克思写道,“是物之于人的统治,是死劳动之于活劳动的统治, 是生产之于生产者的统治。”[67] 在资本主义社会中,由于“劳动的社会生 产率换位为资本的物质属性,”[68] 就出现了一个名副其实的“物的人格 化和人的物化”,产生了 “劳动的物质条件并不为工人所支配,而是工 人受到物质条件的支配“[69] 这一现象。实际上,他论证道:
资本并不比货币更是物。在资本中,也就是在货币中,人们之 间某种具体的社会生产关系作为物与人之间的关系而呈现,要不 然就是作为社会中事物的自然属性而呈现的某种社会关系。一旦 个体作为自由的人相互面对时,没有一个阶级依赖于雇佣,也就没 有剩余价值的生产;没有剩余价值的生产也就没有资本主义生产, 并因此就没有资本和资本主义!资本和雇佣劳动(因此我们认定 那些劳动工人出卖的是自身的劳动力)仅仅表达了同一个关系的 两个方面。如果不同劳动力这一通过工人自己出卖的商品发生交 换,货币就不能成为资本。相反,当其自身的物质条件作为自主权 力、异化属性面对它时,工作只能是雇佣劳动,总之作为资本,价值 为其自身而存在并维护自身。如果资本在其物质方面,也就是说, 资本在其中实质存在的使用价值中,其存在必须依赖于劳动的物 质条件,这些物质条件在较为正式的一方面必须同样地作为异化 的、自主的权力而与劳动相对立,将价值这一活的劳动作为一种仅 仅介意维持和增加自身的方式的对象化劳动。[70]
在生产的资本主义模式中,人类劳动成为资本价格稳定过程的工 具,“通过将活的劳动力并入资本的物质构成,……成为一个活生生的 怪物并且……’似乎为了爱的消费’而开始行动。”[71] 这一机制保持了 规模上的扩张,直到在生产过程中,科学发现以及机器的配置的协作, 所有这些属于集体的社会过程成为其自然属性而呈现的资本力量,与 资本主义秩序形成中的工人们相对立:
生产力……为社会劳动所发展……作为资本主义生产力所呈 现。[……]协作中的集体,劳动分工中的联合,自然和科学中的 力量的使用,劳动产品的使用,所有这些,同机器一样,都与作为异 化的、对象的和毫无特色的个体劳动者相对立,在没有它们的干预 下存在,甚至常常敌视他们。他们都相当简单地呈现为劳动工具 的普遍形式。作为客体,他们独立于为他们所支配的劳动者。尽 管工场在某种程度上是劳动者联合的产物,但是其全体的智慧都 将被纳入资本主义或是他的从属,并且劳动者们发现他们自身面 对存在于资本主义中的资本功能。[72]
通过这一过程,资本成为某种“非常神秘”的事物。“劳动的条件 作为社会力量在工人面前堆砌,并且他们呈现为资本化的形式。”[73]
20世纪60年代开始,“《资本论》,第一卷:书1,第六章(未发表)” 以及所有以上的《大纲》[74] 的传播,为异化概念与此后在社会学和心理
学中占支配地位的异化概念相区别铺平了道路。在实践中将概念与异 化的克服相适应——与社会运动的政治行动相适应,与政党和工会改 变工人阶级的劳动条件相适应。20世纪30年代《1844年经济学哲学 手稿》之后出版的著作可以被认为是马克思关于异化著作的“第二 期”,不仅对于新的异化研究提供了连贯的理论基础,尤其也为那些年 世界上爆发的重大政治和社会运动提供了反对资本主义的意识形态平 台。异化离开了哲学家的著作与大学讲堂,走向了街头以及工人斗争 的场合,并在普遍意义上成为了资产阶级社会的批判。
八、商品拜物教和异化的克服
在《资本论》最为著名的章节“商品的拜物教及其秘密”包含着马 克思对于异化最好的描述。在这里他表明,在资本主义社会中,人们为 他们自己所生产的产品所统治。他们之间的关系不是“作为人们之间 的直接社会关系……,而是作为人与人之间的物质关系以及物与物之 间的社会关系“[75] 而呈现的;
商品形式的奥秘不过在于:商品形式在人们面前把人们本身 劳动的社会性质反映成劳动产品本身的物的性质,反映成这些物 的天然的社会属性,从而把生产者同总劳动的社会关系反映成于 生产者之外的物与物之间的社会关系。由于这种转换,劳动产品 成了商品,成了可感觉而又超感觉的物或社会的物。[……]这只 是人们自己的一定的社会关系,但它在人们面前采取了物与物的 关系的虚幻形式。因此,要找一个比喻,我们就得逃到宗教世界的 幻境中去。在那里,人脑的产物表现为赋有生命、彼此发生关系并 同人发生关系的独立存在的东西。在商品的世界里,人手的产物 也是这样。我把这叫做拜物教。劳动产品一旦作为商品来生产,就带上拜物教,性质,因此拜物教是同商品生产分不开的。[76]
这一定义中的两个因素在马克思的异化概念与大多数我们已经讨 论过的学者所持的异化概念之间划分了一条明确的界线。首先,马克 思构想的拜物教并不是个体的问题而是社会现象,不是思维的事务而 是真正的权力,统治的具体形式,并作为客体向主体转变的结果在市场 经济之中建立起自身。由于这个原因,他对异化的分析并没有将自身 限制于男女个人的忧虑之中,而是扩展到其背后的社会过程和生产活 动。其次,马克思的拜物教将自身显现在明确的生产历史现实、雇佣劳 动现实之中;就其本身而言,这不是人与物之间关系的一部分,而是人 与一种特殊的客观性:商品形式之间的关系。
在资产阶级社会中,人的性质和关系转变为事物之间的性质和关 系。这一卢卡奇称为物化的理论从人的关系角度来阐明异化,而拜物 教的概念将它与商品相关联加以对待。要领先于那些否认异化理论在 马克思成熟时期著作中出现的人,我们就应该强调商品的拜物教并没 有取代异化而仅仅是异化的一个方面而已。[77]
然而从《1844年经济学哲学手稿》到《资本论》及其相关材料的理 论进步所包含的并不仅仅是他对异化更为精确的描述,还存在着马克 思认为有必要被克服的策略的再一次重新论述。鉴于在1844年他认 为人类将通过消灭私有财产和劳动分工消除异化,而摆脱异化社会的 途径在《资本论》及其准备手稿中则更为复杂。马克思坚持认为资本 主义是一个系统,在这个系统中,工人受到资本及其强加的条件所支 配。然而,它也为一个更为进步的社会创造了基础,并且通过其对人性 的福泽使得人类能够沿着已经开辟了的社会发展道路快速进步。在马 克思看来,这一为少数人产生了大量财富积累并为劳苦大众带来贫困 和剥削的系统必须被“一个自由人联合体”所取代,“他们用公共的生 产资料进行劳动,并且自觉地把他们许多个人劳动力当作一个社会劳 动力来使用” [78]。由于集体管理将评定其决定因素,因此这种生产类型 与雇佣劳动不同,呈现出一种直接普遍的性质并将劳动转化为一种真 正的社会行动。这一社会概念是霍布斯“所有人反对所有人”的另一 个极端。并且它的创建要求的并不只是一个政治过程,而且还关涉到 生产领域的转变。但是这样在劳动过程中的变化有其局限:
这个领域的自由也只能是:社会化的人,联合起来的生产者, 将合理地调节他们和自然之间的物质变换。把它置于他们的共同 控制之下,而不让它作为一种盲目的力量来统治自己:靠消耗最小 的力量,在最无愧于和最适合他们的人类本性的条件下来进行这 种物质变换。[79]
生产的后资本主义系统与科学技术的发展以及随之而来工作日的 减少,创造了新的社会形式的可能。在这种新的社会形式中,由资本所 强加并受其法律监管的、强制的、异化的劳动被超出了必然性枷锁的、 自觉的、创造性的活动所代替,并且其中全面的社会关系取代了由商品 及其货币法则所强加的、任意的、无差别的交换。[80] 这不再是对于资本 来说的自由王国,而是人类真正的自由王国。
(译者华东政法大学马克思主义学院讲师)
注释
1. Historie et conscience de classe, Kostas Axelos and Jacqueline Bois, Paris: Minuit, 1960.
2. George Lukács, History and Class Consciousness, Cambridge: MIT Press, 1971, p. xx-iv.
3. Issak Illich Rubin, Essays on Marx’ s Theory of Value, Detroit: Black & Red, 1972, p. 5.
4. Issak Illich Rubin, Essays on Marx’s Theory of Value, Detroit: Black & Red, 1972, p. 28 (trans, mod.).
5. Issak Illich Rubin, Essays on Marx’s Theory of Value, Detroit: Black & Red, 1972, p. 59.
6. 实际上,马克思在他写作《1844年经济学哲学手稿》之前已经使用了异化概 念。在他发表于1844年2月《德法年鉴》(deutsch-Französische Jahrbüche)的一个文本中,他写道,”这是……历史的任务,一旦真理的彼岸消失不见以建立现 世的真理。为历史服务这是哲学的当务之急,在其对历史的服务中,一旦人类 自我疏离(self-estrangement)的神圣形式被揭示,也就以一种不再神圣的形式 揭示了自我疏离。因此对天堂的批判就转变为尘世的批判,对宗教的批判就 转变为对法律的批判以及对神学的批判就转变为对政治的批判Karl Marx, “A Contribution to the Critique of Hegel’s Philosophy of Right. Introduction,” in Karl Marx, Early writings, London: Penguin, 1992, pp. 244-245.
7. 在马克思的著作中,人们会发现术语疏离(E顾响)以及外在化 (Entäusserung)。这两个词在黑格尔那里有着不同的意义,但是马克思却将它 们作为同义词使用。参见 Marcella D’Abbiero, Alienazione in Hegel. Usi e significati di Entäusserung, Entfremdung Veräusserung, Rome: Edizioni dell’Ateneo, 1970, pp. 25-27.
8.[德]马克思:《1844年经济学哲学手稿》,人民出版社2000年版,第52-53页。
9.[德]马克思: 《1844年经济学哲学手稿》,人民出版社2000年版,第52-53页
10. 对于马克思有关于异化四部分类型学的描述,参见Bertell Ollman, Alienation, New York: Cambridge University Press, 1971, pp. 136-152.
11.[德]马克思:《1844年经济学哲学手稿》,人民出版社2000年版,第62页。
12.[德]马克思:《1844年经济学哲学手稿》,人民出版社2000年版,第184页。
13. Martin Heidegger, Being and Time, San Francisco: Harper, 1962, pp. 220-221.在 1967 年再版的《历史与阶级意识》一书中,卢卡奇观察到在海德格尔那里异化成为一 个政治上无害的概念,这一概念“将社会批判升华为纯粹的哲学问题”( Lukács, xxiv)o海德格尔也试图歪曲马克思异化概念的意义:在他《关于“人道主义”的 信件》(1946)中,他赞许地指出,“通过经验异化,[马克思]实现了历史的本质维 度” (Martin Heidegger, “Letter on humanism” , in Basic Writings, London: Routledge, 1993, p. 243) — 居丹在马克思著作中没有依据的误导性表述。
14. Herbert Marcuse, “On the Philosophical Foundation of the Concept of Labor in Economics”, Telos, 16 (Summer 1973), p.25.
15. Herbert Marcuse, “On the Philosophical Foundation of the Concept of Labor in Economics “, Telos, 16 (Summer 1973), pp. 16-17.
16. Herbert Marcuse, “On the Philosophical Foundation of the Concept of Labor in Economics”, Telos, 16 (Summer 1973), p.25.
17. Herbert Marcuse, “On the Philosophical Foundation of the Concept of Labor in Economics”, Telos, 16 (Summer 1973), p.25.
18. Herbert Marcuse, “On the Philosophical Foundation of the Concept of Labor in Economics”, Telos, 16 (Summer 1973), pp. 14-15.
19. Herbert Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, p. 45.
20. Herbert Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, pp. 46 – 47.乔 治•弗雷德曼也持同样的观点,在《劳动的剖析》(New York: Glencoe Press, 1964)中提出异化的克服仅仅在从劳动中解放出来才能成为可能。
21. Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, p. 156.
22. Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, p. 155.
23. Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, p.l98.
24. Marcuse, Eros and Civilization, Boston: Beacon Press, 1966, p. 155. Cf. 对“欲望的理 性不仅是共存的,甚至也促进向文明自由更高形式的进展”(199)的召唤。技 术与进步之间的关系,参见 Kostas Axelos, Alienation, Praxis, and Techné in the Thought of Karl Marx, Austin/ London: University of Texas Press, 1976.
25. Max Horkheimer, Theodor W. Adorno, Dialectic of Enlightenment, New York: Seabury Press, 1972, p. 121.
26. 参见 Sigmund Freud, Civilization and its Discontents, New York: Norton, 1962, p.62.
27. Erich Fromm, The Sane Society, New York: Fawcett, 1965, p. 111.
28. Erich Fromm, Marx’ s Concept of Man, New York: Frederick Ungar, 1961, pp. 56-57. 这一对异化劳动具体性质的不理解在他20世纪60年代有关异化的作品中再 一次被发现。在1965年发表的一篇文章中,他写道:“人们不得不在其与自恋 癖、抑郁症、宗教狂以及偶像崇拜中的相关联中检验异化现象以充分理解它。”“The Application of Humanist Psychoanalysis to Marx’s Theory”, in Erich Fromm, ed., Socialist Humanism, New York: Doubleday, 1965, p. 221.
29. 参见,Alexandre Kojève, Introduction to the Reading of Hegel: Lectures on the phenomenology of Spirit, Ithaca: Cornell University Press, 1980.
30. Jean Hyppolite, Studies on Marx and Hegel, New York/London: Basic Books, 1969, p. 88.
31. Cf. István Mészáros, Marx’s Theory of Alienation, London: Merlin Press, 1970, p. 241ff.
32. Hannah Arendt, The Human Condition, Chicago: University of Chicago Press, 1958, pp. 253-254.
33. Hannah Arendt, The Hitman Condition, Chicago: University of Chicago Press, 1958, p.254.
34. 柏林马克思主义一列宁主义研究院院长曾经试图将《1844年经济学哲学手 稿》从典范的马克思一恩格斯作品集的编号卷中排除,将它们以较少的印数降 低到补充的卷册。
35. Adam Schaff, Alienation as a Social Phenomenon, Oxford: Pergamon Press, 1980, p. 21.
36. Cf. Daniel Bell,“The Rediscovery of Alienation: Some Notes Along the Quest for the Historical Marx’, Journal of Philosophy, Vol. LVI, No. 24 (November 1959), pp. 933-952.其中总结道:“当人们与异化观念可能产生共鸣时,回到作为马克思 中心的主题重新理解这个概念只是进一步的神话创造.
37. Henri Lefebvre, Critique of Everyday Life, London: Verso, 1991, p.53.
38. Lucien Goldmann, Recherches Dialectiques, Paris: Gallimard, 1959, p. 101.
39. 因此, Richard Schacht (Alienation, Garden City: Doubleday, 1970) 提到, “当代生活 几乎没有不依据’异化’被讨论的方面” (lix.);而Peter C.Ludz ( a Alienation as a Concept in the Social Science”, Reprinted in Felix Geyer and David Schweitzer (eds.), Theories of Alienation, Leiden: Martinus Nijhoff, 1976, p. 3) 评论道:”概念 的流行增加了现有术语的歧义”.
40. Cf. David Schweitzer, “Alienation, De-alienation, and Change: A critical overview of current perspectives in philosophy and the social sciences” , in Giora Shoham (ed.), Alienation and Anomie Revisited, Tel Aviv: Ramot, 1982, p. 57. 对于他“异 化的含 义往往被降低到实质上无意义的那一点”.
41. Guy Debord, The Society of the Spectacle, Canberra: Hobgoblin, 2001, p. 13.
42. Guy Debord, The Society of the Spectacle, Canberra: Hobgoblin, 2001, p. 9.
43. Guy Debord, The Society of the Spectacle, Canberra: Hobgoblin, 2001, p. 11.
44. Guy Debord, The Society of the Spectacle, Canberra: Hobgoblin, 2001, p. 12.
45. Guy Debord, The Society of the Spectacle, Canberra: Hobgoblin, 2001, p.13.
46. Jean Baudrillard, The Consumer Society, London: Sage, 1998, p. 191.
47. Jean Baudrillard, The Consumer Society, London: Sage ,1998, pp. 195-196.
48. Jean Baudrillard, The Consumer Society, London: Sage, 1998, p. 196.
49. Schacht, Alienation, p. 155.
50. Seymour Melman, Decision-Making and Productivity, Oxford: Basil Blackwell, 1958, p. 18, pp. 165-166.
51. 在这些问题中,奈特勒将之作为易受到“异化倾向”所影响的样本是:“你喜欢 看电视吗?哪一款是你认为最新型的美国汽车?你阅读《读者文摘》吗?…… 你喜欢参加教会活动吗?全国观赏型体育运动(足球、篮球)吸引你吗?” (“ A measure of alienation, American Sociological Review, Vol. 22, No. 6 ( December 1957), p. 675)。他断定那些否定的回答是异化的证明;并且在别处他还进一 步说明了: “毫无疑问,这一标准衡量了同我们社会疏离的维度。”
52. Ibid., p. 674。为了证明这一点,奈特勒注意到”对于问题’你有没有刚好生活在 有如我们所呈现出的管辖形式下的另一种形式的管辖之中?’所有的回答都带 有可能性的迹象并没有反驳”(674)。他曾经走的如此之远以至于声称“异化 与创造力相关联。假设具有创造力的科学家和艺术家……是异化的个人…… 异化与利他主义相关联并且他们的疏离导致了犯罪行为”(pp. 676-677)。
53. Melvin Seeman, “On the Meaning of Alienation”, American Sociological Review, Vol. 24, No. 6 (December 1959), pp. 783-791. 1972 年他又增加了第六种类型: “文化疏离(参见 Melvin Seeman, Alienation and Engagement , in Angus Campbell and Philip E. Converse (eds.), The Human Meaning of Social Change York: Russell Sage, 1972, pp. 467-527.)
54. Robert Blauner, Alienation and Freedom, Chicago: University of Chicago Press, 1964, p. 15.
55. Robert Blauner, Alienation and Freedom, Chicago: University of Chicago Press, 1964, p. 3.
56. Cf. Walter R. Heinz, eds., M Changes in the Methodology of Alienation Research, in Felix Geyer and Walter R. Heinz ( eds.), Alienation, Society and the Individual, New Brunswick/London: Transaction 11992, p. 217.
57. 参见 Felix Geyer and David Schweitzer, M., Introduction, in idem, eds., Theories of Alienation (note 39) ,pp. xxi-xxii, and Felix Geyer, “A general Systems Approach to Psychiatric and Sociological De-alienation”, in Giora Shoham, ed., (note 40) 141.
58. 参见 Geyer and Schweitzer,44 Introduction, pp. xx-xxi.
59. David Schweitzer, “Fetishization of Alienation: Unpacking a Problem of Science, Knowledge, and Reified Practices in the Workplace”, in Felix Gever, (ed.), Alienation. Ethnicity, and Postmodernism, Westport/London: Greenwood Press, 1996, p.23.
60. Cf. John Horton/*The Dehumanization of Anomie and Alienation: a problem in the ideology of sociology” , The British Journal of Sociology, Vol.XV, No. 4( 1964) , pp. 283-300,and David Schweitzer,“Fetishi洞ion of Alienationn , p.23.
61. 参见 “Horton Dehumanization”. Irving Louis Horowitz 在“异化的陌生事业:在未 获得其奠基者许可的情况下异化概念是如何转变的”中对这篇论文极力拥护 (in Felix Geyer, ed., (note 63), pp. 17-19) 根据 Horowitz, “在社会科学而不是在 社会抗议中,异化现在是传统的一部分。由这种类似于被异化的拓展认识所 带来的变化与其说是被整合,莫过于说是价值负载。”因此,异化的概念“成为 弥漫着人类状况的概念……一个肯定的而不是否定的力量。与其将异化看作 是通过由残酷的工业一资本主义要求所产生的人类类本质的’疏离’所构架 的,不如将异化看作是一种不可让渡的权利,甚至对于某些人来说是一种创造 力资源,而对于另一些人来说是个人怪癖的表达” (18)。
62. 《马克思恩格斯选集》第1卷,人民出版社1995年版,第336页。
63. 《马克思恩格斯选集》第1卷,人民出版社1995年版,第336页。
64. The Eighteenth Brumaire of Louis Bonaparte, Revelations Concerning the Communist Trial in Cologne and Revelations of the Diplomatic History of the Eighteenth Century.
65.《马克思恩格斯全集》第30卷,人民出版社1995年版,第107页。在另一段有 关于异化的文章(107)中,我们读到:“如果从物那里夺去这种社会权力,那么 你们就必然赋予人以支配人的权力。”
66.《马克思恩格斯全集》第30卷,人民出版社1995年版,第454页。
67. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p. 990.
68. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p. 1058.
69. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p. 1054.
70. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, pp. 1005-1006 (emphasis in the original).
71. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p. 1007.
72. Karl Marx, “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p, 1054 (emphasis in the original).
73. Karl Marx. “Results of the Immediate Process of Production”, In idem, Capital, Volume 1, London: Penguin, 1976, p. 1056
74. 参见 Marcello Musto (ed.), Karl Marx’s Grundrisse: Foundations of the Critique of Political Economy 150 years Later, London/New York: Routledge, 2008, pp. 177-280.
75.《资本论》第1卷,人民出版社2004年版,第90页。
76.《资本论》第1卷,人民出版社2004年版,第89-90页
77. Cf. Schaff, Alienation as a Social Phenomenon, p. 81.
78.《资本论》第1卷,人民出版社2004年版,第96页。
79.《资本论》第3卷,人民出版社2004年版,第928-929页。
80. 由于空间的原因,马克思对非异化社会蓝图的未完成想法和一定程度上相互 矛盾的性质将不得不留待未来的研究。
Antony Burlaud, Actuel Marx
C’est pour épargner au lecteur anglais une plongée dans les épais volumes publiés autrefois par l’Institut du marxisme-léninisme de l’URSS que Marcello Musto a réalisé cette anthologie de textes de l’Association internationale des travailleurs.
Il y a tout lieu de penser qu’il rend, du même coup, service au lecteur français. Car, si l’on peut trouver, en français, d’importants travaux de recherche et de bonnes synthèses sur la Première Internationale, il n’existe aucun recueil de documents récent qui donnerait un aperçu à la fois succinct et général des débats de l’AIT.
Marcello Musto propose en ouverture de son livre une introduction dense, qui retrace l’histoire de l’AIT. Il s’appuie sur des travaux relativement anciens, mais tout à fait solides (M. Molnar, G. Haupt, J. Rougerie, M. Rubel, G. M. Bravo…), ce qui lui permet de présenter une synthèse riche, honnête et convaincante, qui évite les principaux écueils d’un tel exercice. Musto évite d’abord le piège qui consisterait à prendre mécaniquement le parti de « Marx contre les proudhoniens », ou de « Bakounine contre Marx », et tâche d’examiner les positions des uns et des autres de manière nuancée. Il parvient à suivre à la fois le développement institutionnel de l’organisation et l’évolution de la ligne politique. Il s’intéresse aux positions du Conseil général, aux décisions des congrès, mais sans perdre de vue les différentes fédérations, sans dissimuler la diversité des profls qu’elles présentent, et sans oublier qu’elles se développent selon des rythmes et des modalités extrêmement contrastées. Enfn, il n’interrompt pas son récit avec l’éclatement du Congrès de La Haye (1872), mais consacre encore plusieurs pages à « l’après-Marx », aux années américaines de l’Internationale (« centraliste »), et à l’Internationale « antiautoritaire ».
Cette introduction historique est suivie d’un ample choix de textes, repartis en une douzaine de chapitres thématiques. Musto a choisi de présenter des textes relativement brefs, parfois découpés par ses soins, ce qui rend l’ensemble particuliè- rement accessible et maniable. Le parti pris pluraliste, sensible dès l’introduction, est respecté dans l’anthologie: Marx y est dûment représenté (environ un tiers des 80 textes reproduits sont de sa plume), mais une trentaine d’autres auteurs, célèbres (Bakounine, De Paepe, J. Guillaume…) ou inconnus, sont également présents. L’anthologie contient des textes classiques, comme l’Adresse inaugurale de 1864 ou des extraits de La Guerre civile en France, et aborde certains thèmes incontournables, comme la question du mutuellisme, le rôle du syndicalisme, la place de l’État, les formes d’organisation et d’action politiques, l’internationalisme. Mais elle porte aussi des sujets moins attendus, comme l’éducation, le problème de l’héritage, ou la question irlandaise. Il n’est pas question, évidemment, de donner à chaque fois un dossier complet et de restituer dans le détail l’ensemble des positions. Mais Musto s’efforce, sur les sujets les plus controversés (notamment sur l’organisation politique et le centralisme), de donner la parole aux différents protagonistes.
On peut certes regretter que le recueil ne prenne en compte que ce que Musto appelle lui-même les « textes ‘ofciels’ de l’Internationale ». Inclure d’autres sources – articles de journaux, correspondances, extraits de livres ou de mémoires – aurait sans doute permis de donner une image plus complète de ce que fut l’AIT. Une présentation synthétique au début de chaque chapitre thématique aurait également été bienvenue. Mais ces limites n’enlèvent pas grand-chose à cet ouvrage utile et bien fait, dont on ne peut que déplorer l’absence d’équivalent en langue française – alors même que beaucoup des textes qui y fgurent sont traduits du français.