Rileggere Marx e il pensiero marxista al tempo della crisi economica globale
Marcello Musto insegna Teoria politica alla York University di Toronto. È uno dei quei giovani cervelli napoletani in fuga e accolti come risorsa all’ estero.
Curatore o co-autore di volumi quali Sulle tracce di un fantasma. L’ opera di Karl Marx tra filologia e filosofia, Karl Marx’s Grundrisse: foundations of the Critique of political economy 150 years later, e Karl Marx. L’ alienazione, oltre a Introduzione alla critica dell’ economia politica, nonostante la giovane età è entrato nel nutrito esercito di intellettuali e accademici nordamericani che non solo non ha liquidato frettolosamente (come è avvenuto solo negli atenei italiani) il tracciato del pensiero marxista dopo la caduta del muro nel 1989, ma ne ha riletto i contenuti in chiave scientifica sottolineandone la grande contemporaneità. Una rilettura che Musto ripropone nel saggio di recente pubblicazione Ripensare Marx e i marxismi (Carocci) anche alla luce della crisi finanziaria ed economica che ha investito Usa e Europa dal 2008 partendo dall’ analisi dei testi sacri del marxismo, a iniziare da I Grundrisse sulla bancarotta del 1857. Quella tempesta economica fu dovuta alle banche di New York che aumentarono il volume dei prestiti nonostante la diminuzione dei depositi. Musto nota come l’ incremento delle attività speculative peggiorò le condizioni economiche generali e dopo la chiusura per bancarotta della filiale di New York della Ohio Life Insurance and Trust company, il panico prese il sopravvento causando fallimenti, riduzioni del credito, estinzione dei depositi e sospensione dei pagamenti in moneta. Condizioni che Marx ed Engels individuarono come ideali per la loro rivoluzione.
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