La sorte delle differenti edizioni delle opere di Marx ed Engels è stata sempre in strettissima relazione con le vicende del movimento operaio. Il primo tentativo di pubblicare tutti gli scritti dei due autori risale agli anni ’20 quando il pioniere degli studi su Marx, David Borisovič Rjazanov, direttore in Unione Sovietica dell’Istituto Marx-Engels, diede inizio alla pubblicazione dell’opera completa, Marx-Engels Gesamtausgabe (MEGA). Negli anni ‘30 però le epurazioni dello stalinismo s’abbatterono anche sugli studiosi dell’Istituto (Rjazanov fu destituito e condannato alla deportazione nel ’31) e nel 1935 il progetto venne interrotto. Dei 42 volumi previsti dal progetto iniziale, soltanto 12 furono dati alle stampe.
Dal 1956 al 1968, per iniziativa del Comitato Centrale della SED, furono pubblicati i 41 volumi della Marx Engels Werke (MEW) che costituirono la base di numerose edizioni analoghe in altre lingue. Tale edizione però non solo non era completa ma era segnata dalle introduzioni e dalle note che, concepite sul modello dell’edizione sovietica dei Sočinenija, ne orientavano la lettura secondo la concezione del marxismo-leninismo.
Negli anni ’60 nasce il progetto di una “seconda” MEGA per portare alla luce, in maniera rigorosamente fedele e con un ampio apparato critico, tutta la produzione dei due pensatori. Le pubblicazioni, che cominceranno nel 1975, saranno tuttavia anch’esse interrotte, stavolta in seguito agli avvenimenti del 1989. Nel 1990, con lo scopo di completare la pubblicazione dell’edizione storico critica delle opere di Marx ed Engels, diversi istituti e gruppi di lavoro – in Olanda, Germania e Russia – hanno costituito la Fondazione Internazionale Marx Engels (IMES). Dopo un’impegnativa fase di riorganizzazione, dal 1998 è ripresa la pubblicazione. Il progetto complessivo si divide in quattro sezioni: la prima comprende tutte le opere, gli articoli e le bozze escluso Il capitale; la seconda contiene Il capitale e tutti i suoi lavori preparatori a partire dal 1857; la terza l’epistolario; la quarta è costituita da estratti, annotazioni e marginalia. Fino ad oggi dei 114 volumi previsti ne sono stati pubblicati 47 in 54 tomi.
L’ultimo volume edito, che consta come tutti gli altri che lo hanno preceduto di due tomi (il testo più l’apparato, che contiene indici e molte informazioni aggiuntive), costituisce una parte del carteggio che per tutta la vita si è svolto tra “il moro ed il generale” e tra loro e tantissimi filosofi, scienziati, associazioni e organizzazioni, giornali, familiari e naturalmente centinaia di militanti del movimento operaio. La loro corrispondenza complessiva è imponente. Sono state ritrovate oltre 4.000 lettere scritte da Marx ed Engels (di cui 2.500 scambiate tra loro stessi) e 10.000 ricevute da terzi. Inoltre, di altre 6.000 non ritrovate, si hanno indicazioni certe della loro esistenza. In seguito alle nuove linee editoriali il testo non è più, come una volta, diviso in due parti distinte, l’una con le lettere scritte da Marx ed Engels e l’altra con quelle da essi ricevute, ma segue rigorosamente il criterio della successione cronologica.
La presente pubblicazione comprende la corrispondenza tra l’Ottobre del ’64 ed il Dicembre del ’65. Periodo durante il quale furono scritte più di 460 lettere. Delle 354 conservate, 120 sono di Marx ed Engels (76 sono state scambiate tra di loro e 44 sono state scritte ad altri) e 234 sono a loro indirizzate (di queste ben 153 sono inedite).
L’oggetto principale di questo volume è l’attività politica di Marx in seno all’International Working Men’s Association (passata alla storia come Prima Internazionale) costituitasi a Londra il 28 Settembre del 1864. Tale impegno rappresentò una svolta rispetto all’isolamento che aveva caratterizzato buona parte del primo quindicennio dell’esilio londinese. Infatti, come egli ebbe modo di scrivere, “sebbene per anni interi abbia rifiutato sistematicamente qualsiasi partecipazione a tutte le organizzazioni, questa volta ho accettato perché si trattava di una faccenda nella quale è possibile operare con effetti notevoli”. Nel libro viene soprattutto documentato, con l’aggiunta di molti particolari e chiarimenti finora sconosciuti, il periodo iniziale della vita dell’organizzazione durante il quale Marx acquisì rapidamente il ruolo di maggior prestigio.
Ciò avverrà anche attraverso la stesura dell’Indirizzo inaugurale, degli Statuti provvisori dell’associazione e delle dichiarazioni, a nome del Consiglio Centrale dell’Internazionale, ai presidenti degli Stati Uniti Lincoln e Johnson. In questa fase Marx si sforzò di portare avanti il tentativo di combinare l’attività pubblica, che lo vedeva dopo 16 anni di nuovo in prima linea, ed il lavoro scientifico. Ciò lo costrinse a sacrificare molto tempo e lavoro alla preparazione de Il capitale per il quale, proprio nel marzo del ‘65, aveva ricevuto la disponibilità alla pubblicazione da parte dell’editore Meissner di Amburgo.
Diverse le questioni che lo vedranno impegnato e delle quali si ha traccia nella corrispondenza. Marx sottolinea più volte l’importanza del movimento sindacale, “strumento dell’organizzazione della classe operaia per la lotta contro la borghesia”, ma si schiera nettamente contro la proposta di Lassalle, scomparso proprio nel ’64, di formare cooperative operaie finanziate dallo Stato prussiano: “la classe operaia è rivoluzionaria o non è niente”. Quello delle organizzazioni sindacali sarà un tema centrale anche in relazione alle rivendicazioni salariali ed all’ondata di scioperi del ’65. In seguito alla presa di posizione di John Weston, un owenista membro del consiglio centrale, il quale sosteneva che l’iniziativa delle Trade Unions non avrebbe recato alcun miglioramento alle condizioni reali degli operai poichè un aumento dei salari avrebbe portato soltanto un aumento del costo delle merci, Marx fu costretto ad intervenire in merito. Ciò avvenne attraverso due sedute che egli tenne presso il consiglio centrale. In queste conferenze, che saranno pubblicate postume nel 1898 con il nome di Salario, prezzo e profitto, egli confutò gli evidenti limiti di Weston ed espose pubblicamente, pur senza dilungarsi, importanti concetti della sua critica dell’economia politica quali forza-lavoro, plusvalore e valore-lavoro.
Altri temi di rilievo posti all’attenzione del lettore sono: le valutazioni di Marx, Engels e del loro intimo amico Joseph Weydemeyer (che emigrato negli USA era divenuto colonnello dell’esercito nordista) sulla guerra civile negli Stati Uniti; le controversie tra i membri della sezione parigina dell’Internazionale; i contatti col movimento operaio in Germania (in particolare con Wilhelm Liebknecht, autore (nel testo ?) di 46 lettere) al fine di contrastare la persistente egemonia lassalliana. Ed ancora la morte di Proudhon (Gennaio ’65), in occasione della quale Marx scriverà su «Der Social-Demokrat» alcune note intitolate Su P.-J. Proudhon; il reincontro dopo 16 anni tra Marx e Bakunin; lo scritto di Engels La questione militare prussiana e il partito operaio tedesco, che costituì la presa di posizione della classe operaia tedesca sulla crisi degli anni ’60 in Germania.
Dunque con la ripresa della pubblicazione della MEGA² (che nei propositi dell’IMES dovrebbe avvenire con la frequenza di 2 volumi l’anno) si riapre la possibilità di dare alla luce finalmente un’edizione integrale e scientifica dell’opus di Marx ed Engels in grado di ampliare le conoscenze sull’evoluzione dei testi e dei manoscritti e sul contesto storico della loro genesi. Tocca a noi adesso saper utilizzare questo strumento essenziale per tornare nuovamente sulle tracce di Marx.
Marcello
Musto