Prima dei socialisti
Donzelli pubblica, a cura di Marcello Musto, una preziosa raccolta di discorsi, interventi e documenti della Prima Internazionale. La genesi di un movimento lungo oltre un secolo.
Un secolo e mezzo fa, il 28 settembre 1864, i circa duemila lavoratori riuniti alla St. Martin’s Hall di Londra, con tutta probabilità, non immaginavano di dare vita, con quel congresso, alla prima esperienza di associazionismo operaio socialista su scala internazionale. Loro intenzione era piuttosto ascoltare i comizi di alcuni dirigenti delle Trade Unions inglesi; gli stessi organizzatori dell’incontro non prospettavano molto di più che la nascita di un ambito transnazionale utile allo studio dei problemi del lavoro.
Sorgeva invece l’Associazione Internazionale dei Lavoratori che, nel giro di pochi anni, si sarebbe rivelata il centro di coordinamento delle proteste sindacali di tutta Europa, nonché fucina di un movimento socialista articolato che, via via, si sarebbe differenziato nelle sue diverse tensioni evoluzioniste o rivoluzionarie, ma anche di carattere politico, libertario od operaista.
Nel centocinquantenario dalla nascita della Prima Internazionale, l’editore Donzelli, per cura dello storico Marcello Musto, offre ai lettori italiani una vasta antologia dei documenti, risoluzioni e indirizzi di quella prima esperienza fondativa del socialismo moderno, che avrebbe caratterizzato gli anni a venire del movimento operaio internazionale, rimanendo in larga parte ineguagliata: Prima Internazionale. Lavoratori di tutto il mondo unitevi! Indirizzi, risoluzioni, discorsi e documenti, Roma, Donzelli, 2014, pp. 256, € 25,00.
Introducendo il volume, Musto ripercorre le fasi di affermazione, espansione e spinta in avanti dell’Internazionale, fino alla repressione della Comune di Parigi che, in larga parte, ne concluse un intero periodo di sviluppo, lasciando campo aperto a sperimentazioni successive, come quelle legate alla proposta marxista o all’ipotesi anarchica.
Il volume raccoglie la documentazione relativa agli aspetti centrali del dibattito nel movimento socialista dell’epoca, in nella dimensione unitaria delle sue varianti, in particolare i temi riguardanti il programma e l’organizzazione politica, il lavoro, lo sciopero, il movimento sindacale, quello cooperativo o creditizio, la proprietà collettiva, lo Stato, l’istruzione e il diritto di eredità, ma anche questioni inerenti il colonialismo inglese in terra d’Irlanda o l’emergere della democrazia statunitense nello scacchiere internazionale.
La raccolta proposta permette un approccio scevro dalle rigidità ideologiche del Novecento, spesso tese a una mitizzazione acritica e ingenerosa nei confronti dell’esperienza della Prima Internazionale, sovente indirizzata a uniformarne la ricchezza culturale ed esperienziale e a negarne le espressioni libertarie o lontane dalla dimensione politica. Come avverte lo stesso curatore, inoltre, per «la barbarie del vigente ordine mondiale, i disastri ecologici del presente modo di produzione, l’inaccettabile divario tra le ricchezze di una minoranza di sfruttatori e lo stato di indigenza di sempre più vasti strati di popolazione, l’oppressione di genere, i nuovi venti di guerra, di razzismo, di sciovinismo, impongono al movimento operaio contemporaneo di riorganizzarsi, con urgenza, a partire da due caratteristiche dell’Internazionale: la poliedricità della sua struttura e la radicalità degli obiettivi da perseguire».
Oltre a ciò, il volume propone 26 documenti inediti, per la prima volta tradotti in lingua italiana, capace di restituire l’interezza del dibattito primointernazionalista e di tutte quelle espressioni originarie del movimento operaio moderno, configurandosi come un prezioso saggio della letteratura socialista.
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