Salvatore Cannavò, Il fatto Quotidiano

Review of L’ultimo Marx

C’è una consequenzialità interessante nei due nuovi libri che l’editore Donzelli manda in libreria. Marcello Musto, che secondo il filosofo Etienne Balibar è il più grande conoscitore della vita di Marx, aggiorna un suo testo del 2016 sulle opere e la vita del filosofo di Treviri negli ultimi anni della sua vita. Musto ha l’obiettivo di strappare via Marx dalla ricostruzione dogmatica cui il comunismo realizzato, cioè lo Stalinismo, lo ha condannato. Da quel dogmatismo nacquero paradossi “impensabili”: “Il pensatore più risolutamente contrario a ‘prescrivere ricette per l’osteria dell’avvenire’ fu illegittimamente trasformato nel padre di un sistema sociale totalitario”. Gli scritti di Marx, il loro studio accurato, invece, dimostra la sua distanza dal “dottrinarismo” e questo secondo Musto lo dimostra lo stesso Capitale. Come dimostrano le testimonianze raccolte sulla cura che Marx aveva messo nella tradizione francese del suo capolavoro, pubblicato in fascicoli per renderlo disponibile alla classe operaia “valutazione per me più importante di qualsiasi altra cosa”. Il testo aiuta così a recuperare l’utilità, oltre che l’attualità, del pensiero di Marx nell’analisi del capitalismo e dei suoi limiti.

Ipotesi confermata dal testo di Pierluigi Ciocca, a lungo dirigente di Banca d’Italia. Per capire il capitalismo, Ciocca propone un’equazione curiosa quanto interessante: MSK. Mette cioè in successione Marx con Schumpeter e Keynes invitando a cogliere la forza dell’analisi della produzione del primo, l’importanza dell’innovazione tecnologica del secondo e la centralità della domanda globale offerta dal terzo. Il testo si colloca nella convinzione che il grande balzo progressivo compiuto dall’umanità sia frutto proprio del capitalismo, ma che questo deve essere valutato a partire da questo grande “pregio”, ma anche dai suoi “difetti” cioè iniquità, instabilità e inquinamento. Ne viene fuori un bell’affresco del capitalismo oggi su scala mondiale, con una conclusione che, forse, sa di illusione: i difetti andrebbero governati e smussati con politiche di raddrizzamento. Negli ultimi decenni però, non ci si è mai riuscito.

Published in:

Il Fatto Quotidiano

Date Published

23 December, 2023

Author:

Salvatore Cannavò