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Karl Marx’s Realist Critique of Capitalism

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Marx, Spinoza and Darwin. Materialism, Subjectivity and Critique of Religion

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Marx’s View of the Global South

Dalam buku Marx Biografi Intelektual dan Politik Marcello Musto membahas bagaimana pemikiran Marx kembali mendapatkan perhatian dan relevansinya dalam diskusi intelektual dan politik sekarang ini. Gagasan-gagasannya tetap menjadi sumber inspirasi dan kritik terhadap sistem kapitalisme dan ketidaksetaraan sosial. Bagaimana gerakan sosial, ekonomi, dan politik menghidupkan kembali minat terhadap pemikiran Marx dan terus berkembang dari masa ke masa?

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Bourdieu and Marx

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Marx: Biografi Intelektual Dan Politik

Bagaimana gerakan sosial, ekonomi, dan politik menghidupkan kembali minat terhadap pemikiran Marx dan terus berkembang dari masa ke masa?
Ikuti bincang-bincang ‘𝐓𝐡𝐞 𝐑𝐞𝐝𝐢𝐬𝐜𝐨𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐨𝐟 𝐌𝐚𝐫𝐱’ bersama Marcello Musto yang akan dimoderatori oleh Muchtar Habibi .

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History and the Formation of Marxism

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One Hundred Years of History of the French Communist Party

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Marx non era un marxista-leninista e a rileggerlo nei naufragi di oggi è ancora sorprendentemente attuale

Metti un napoletano a Toronto, Canada. Che ci fa? Insegna sociologia teorica alla York University, oltre a essere visiting professor a Pisa e Roma, Nanchino e Santiago, Parigi e Helsinki. Di Marcello Musto, classe 1976, si può cominciare a parlare così. Aggiungendo subito che, parola del filosofo francese Étienne Balibar, è con ogni probabilità il più grande conoscitore al mon- do della vita di Marx. Al quale ha dedicato libri importanti e tradotti in venticinque lingue. Come Ripensare Marx e i marxismi (Carocci, 2011), L’ultimo Marx (Donzelli, 2016) e Karl Marx. Biografia intellettuale e politica 1857-1883 (Einaudi, 2018). Sottratto all’agiografia e ai santini del socialismo reale, tratteggiato come pensatore in costante divenire, il suo Marx si rivela ricco di spunti per leggere il nostro confuso presente.

 

1. Marx revival. Lei dice che arriva dopo una ventennale congiura del silenzio e dopo l’imbalsamazione del suo pensiero da parte del marxismo/leninismo. In che cosa è consistita questa imbalsamazione?

Critico rigorosissimo e mai pago di punti d’approdo, fu spesso associato a un grossolano dottrinarismo. Strenuo sostenitore della auto-emancipazione della classe operaia, venne ingabbiato in una ideologia che sosteneva il primato delle avanguardie politiche. Propugnatore dell’idea che la condizione fondamentale per il socialismo fosse la riduzione della giornata lavorativa, fu assimilato al credo produttivistico dello stakhanovismo. Interessato come pochi altri pensatori al libero sviluppo delle individualità degli esseri umani, affermando, contro il diritto borghese che cela le disparità sociali dietro una mera uguaglianza legale, che “il diritto, invece di essere uguale, dovrebbe essere diseguale”, è stato accomunato a una concezione che ha neutralizzato la ricchezza della dimensione collettiva nell’indistinto dell’omologazione. Contrario a “prescrivere ricette per l’osteria dell’avvenire”, venne illegittimamente trasformato nel padre di un sistema sociale molto differente dalle sue idee.

2. Alcuni studiosi di Marx hanno privilegiato il critico del capitalismo, l’economista, come separandolo dal filosofo e dal politico. I numerosi inediti di Marx, in corso di pubblicazione nell’edizione tedesca MEGA, offrono invece una sorta di genio leonardesco.

Fin dal periodo universitario, Marx assunse l’abitudine di compilare quaderni di estratti dai libri che leggeva, intervallandoli con le riflessioni che questi gli suggerivano. I manoscritti di Marx contengono circa 200 quaderni (molti ancora inediti) che sono essenziali per la comprensione della genesi della sua teoria e per poter meglio intuire le parti di essa che non ebbe modo di sviluppare come avrebbe voluto. Non è eccessivo affermare che, tra i classici del pensiero economico e filosofico, Marx sia quello il cui profilo è maggiormente mutato nel corso degli ultimi anni. Egli scrisse i suoi estratti in otto lingue e questi vennero desunti da testi delle più svariate discipline. Comprendono anche appunti da centinaia di resoconti parlamentari, statistiche economiche e rapporti di uffici governativi di mezzo mondo. Marx era uno studioso globale e molto analitico. Altro che – com’è stato scritto – limitarsi soltanto a mettere in evidenza il nocciolo razionale della dialettica di Hegel!

3. È possibile parlare di un Marx, fatti salvi i punti cardine del suo pensiero, mai definitivo e sempre in divenire?

Il Capitale non fu l’unico progetto rimasto incompiuto. La convinzione di Marx che le sue informazioni fossero insufficienti e i suoi giudizi ancora immaturi gli impedirono di pubblicare diversi scritti che rimasero solo abbozzati o frammentari. Ciò non significa che i suoi testi incompleti abbiano lo stesso peso di quelli pubblicati. Si dovrebbero distinguere cinque tipi di scritti: le opere pubblicate, i loro manoscritti preparatori, gli articoli giornalistici, le lettere e i quaderni di estratti. Inoltre, alcuni dei testi dati alle stampe non devono essere considerati come la sua parola finale sui temi in questione. Ad esempio, il Manifesto del Partito Comunista venne considerato da Engels e Marx come un documento storico, non come il testo definitivo in cui venivano enunciate le loro principali concezioni politiche. Marx continuò a sviluppare le sue idee fino alla fase finale della sua esistenza. Non a caso, il suo motto preferito era De omnibus dubitandum.

4. Marx giornalista, con oltre 500 articoli pubblicati.

Per oltre un decennio, Marx fu uno dei principali corrispondenti europei del New-York Tribune, il più diffuso quotidiano negli Stati Uniti. Nei numerosi articoli redatti, egli si occupò di tutte le crisi economiche che si susseguirono e dei principali eventi politici del tempo, diventando uno stimato giornalista. In pochi sapevano che dietro quella firma c’era un impenitente rivoluzionario. Alcuni di questi testi sono utili per conoscere il pensiero di Marx su questioni delle quali non poté occuparsi in maniera sistematica. Ad esempio, egli scrisse sulla Guerra di Crimea del 1853-56 e, nonostante si fosse sempre opposto alle politiche di Mosca, dichiarò, contro i democratici liberali che esaltavano la coalizione antirussa: “è un errore definire la guerra contro la Russia come un conflitto tra libertà e dispotismo. A parte il fatto che, se ciò fosse vero, la libertà sarebbe attualmente rappresentata da un Bonaparte, l’obiettivo manifesto della guerra è il mantenimento dei trattati di Vienna, ossia di quegli stessi trattati che cancellano la libertà e l’indipendenza delle nazioni». Se sostituissimo Bonaparte con gli Stati Uniti e i trattati di Vienna con la NATO, queste osservazioni sembrano scritte per l’oggi.

5. Marx in qualche modo antesignano della questione ecologica, quando parla non solo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo ma dello sfruttamento della terra da parte del capitalismo…

La rilevanza che Marx assegnò alla questione ecologica è al centro di alcuni dei principali studi dedicati alla sua opera negli ultimi vent’anni. In ripetute occasioni, egli denunciò che l’espansione del modo di produzione capitalistico aumenta non solo lo sfruttamento della classe lavoratrice, ma anche il saccheggio delle risorse naturali. Nel Capitale Marx osservò che quando il proletariato avrebbe instaurato un modo di produzione comunista la proprietà privata del globo terrestre da parte di singoli individui sarebbe apparsa così assurda come la proprietà privata di un essere umano da parte di un altro essere umano. Egli manifestò la sua più radicale critica verso l’idea di possesso distruttivo insita nel capitalismo, ricordando che “un’intera nazione o anche tutte le società di una stessa epoca prese complessivamente non sono proprietarie della terra”. Per Marx gli esseri umani sono “soltanto i suoi usufruttuari” e, dunque, hanno “il dovere di tramandare alle generazioni successive un pianeta migliore, come boni patres familias”.

6. Marx contro le immigrazioni, si è scritto. Ma quando presiedeva la Prima Internazionale volle operai irlandesi alla testa della sezione londinese…

Si tratta di una delle più grandi idiozie scritta su Marx negli ultimi anni. Egli si interessò molto di migrazioni e tra i suoi ultimi appunti ci sono delle annotazioni sul pogrom avvenuto a San Francisco, nel 1877, contro i migranti cinesi. Marx si scagliò contro i demagoghi anticinesi che sostenevano che i migrati avrebbero “affamato i proletari bianchi” e contro coloro che cercavano di convincere la classe operaia a sostenere posizioni xenofobe. Al contrario, Marx dimostrò che il movimento forzato di manodopera generato dal capitalismo era una componente molto importante dello sfruttamento borghese e che la chiave per combatterlo era la solidarietà di classe tra i lavoratori, indipendentemente dalle loro origini o da qualsiasi distinzione tra manodopera locale e importata.

7. Marx anticolonialista, attento al Sud del mondo, il che spiega la sua fortuna fuori dal circuito europeo…

Marx intraprese indagini approfondite sulle società extraeuropee e si espresse sempre senza ambiguità contro le devastazioni del colonialismo. Queste considerazioni sono fin troppo ovvie per chiunque abbia letto Marx, nonostante lo scetticismo oggi di moda in certi ambienti accademici. Ad esempio, quando scrisse sulla dominazione britannica in India affermò che questi erano stati capaci soltanto di “distruggere l’agricoltura indigena e raddoppiare il numero e l’intensità delle carestie”. Durante gli ultimi anni di vita, sviluppo una concezione multilineare del progresso e ciò lo portò a guardare con maggiore attenzione alle specificità storiche e alle disomogeneità economiche e politiche dei paesi del sud. Egli ritenne che lo sviluppo del capitalismo non fosse un prerequisito necessario per la rivoluzione; questa poteva cominciare anche fuori dall’Europa. La duttilità teorica di Marx – molto diversa dalle posizioni di alcuni suoi seguaci – contribuisce alla nuova ondata di interesse per le sue teorie, dal Brasile all’India.

8. E Marx, per dirla con parole di oggi, attento alle questioni di genere, come i socialisti utopisti alla Fourier e Saint-Simon che lei invita a rileggere…

Ritornare a leggere la variegata storia del movimento operaio, prestando attenzione a tutte le lotte che la hanno caratterizzata, aiuta a comprendere quanto siano errate quelle letture che rappresentano il socialismo come un’ideologia esclusivamente interessata al conflitto tra capitale e lavoro. Questo implica anche superare la vecchia vulgata marxista che ha ritenuto che quello di Marx fosse l’unico “socialismo scientifico” e che ha usato l’aggettivo “utopistico” in senso puramente denigratorio. Per ripensare l’alternativa al capitalismo occorre riutilizzare l’intero arsenale del pensiero socialista, anche se Marx rimane l’elemento centrale.

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Marxism, Religion, and Emancipatory Politics